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Dunque il poeta è colui che cammina elle tenebre, tenebre che sono fatte d'immagini, sogni, ombre, è il viandante cieco che deve attraversare fino in fondo la notte ed egli stesso è un ombra della notte, ma deve seguire nel buio senza voltarsi, fin quando il suo sguardo, stanco di tutto e sazio di mutamento, non s'apre per accogliere un raggio che sopraggiunge dall'abisso del pensiero, e da quel punto riprende il suo viaggio per rinnovati e più sottili pensieri, lasciando dietro di sé l'eco della sua opera, i suoi versi, lenendo il suo ultimo vivere fino a guarire il suo più piccolo granello di dolore : solo allora sarà egli stesso la fonte di quella conoscenza che da sempre desiderava conoscere.